ASPETTO DELLA TRADIZIONE:
L’UTILIZZO DELLE PIANTE

Le piante hanno sempre rappresentato per l’uomo, fin dai tempi più remoti, un valido rimedio per curarsi e per nutrirsi. Le notizie che riguardano la documentazione delle proprietà curative delle piante risalgono ai tempi degli egizi, infatti nel 1873 il tedesco Georg Ebers, profondo conoscitore della civiltà egiziana, fece una mirabile scoperta quando riuscì a decifrare alcuni papiri dove vi era appunto scritto. “ Qui inizia il libro relativo alla preparazione dei rimedi per tutte le parti del corpo umano”.
Erano già noti a quel tempo le proprietà medicinali di alcune piante come : l’aglio , l’acero, il finocchio, il ginepro e soprattutto le proprietà oppiacee del papavero che in quella terra cresceva rigoglioso ai margini delle sponde del Nilo.
In tempi più moderni furono i Greci e i Romani a studiare e sperimentare le proprietà curative delle piante.
Grandi menti del passato hanno scrutato la linfa vitale che anima molte piante da Aristotole a Ippocrate che nel trattato: “ Corpus Hippocraticum” cercò di porre rimedio con le piante ad ogni tipo di malattia, guadagnandosi l’appellativo di “padre della medicina”.
Altri illuminati personaggi dello spirito universale hanno legato il suo nome alla ricerca delle proprietà curative delle piante come : Catone il Vecchio che abbellisce il suo giardino con più di cento specie di piante officinali , ed ancora Plinio il Vecchio, Dioscoride che elenca centinaia di sostanze vegetali nel suo trattato “De Materia Medica” , per non dimenticare poi il fondatore della “farmacia galenica” nel persona dello studioso greco Claudio Galeno autore di centinaia di scritti e di studi sulla medicina, l’anatomia e la terapia applicata di cui 108 sono giunti fino ai nostri giorni e fra i quali va sicuramente ricordato . “Methodus medendi”
Il suo principale insegnamento sull’utilizzo delle piante medicinali è quello di fortificare o concentrare i principi attivi delle piante mediante semplici operazioni meccaniche o fisiche o mediante l’utilizzo di solventi come sostanze alcoliche contenute in vini , aceti o semplicemente acqua per la preparazione di tisane, infusi o decotti.
per combattere virus e batteri patogeni.
In questa ottica la conoscenza e l’utilizzo delle piante medicinali, da parte dei vari ordini religiosi, è stata sempre all’avanguardia.
L’utilizzo che si è fatto, e che si continua a fare, delle varie piante ed erbe, ovviamente non è solo a fini medicamentosi ma anche per altri scopi come preparazione di liquori, conserve , essenze o profumi e ovviamente anche in cucina.
Un mondo che spesso affascina e crea interesse perché in un periodo della vita sociale dove spesso capita che le sofisticazioni alimentari ,e non solo, sono quasi sempre in agguato: il genuino utilizzo delle risorse della natura rappresenta anche un miglior modo di vivere.
Come dicevo nei secoli passati proprio i vari conventi e monasteri sono stati il motore propulsore di questa attività che possiamo definirla anche una scienza, per quanto si è fatto e per quanto si è scritto, e perché ancora oggi riesce a muovere intorno a sé tante speranze e tanti interessi.
Partendo da queste considerazione appare evidente che la coltivazione delle varie piante, ieri come oggi, ha rappresentato anche una necessità per averle a disposizione nei momenti del bisogno e quindi sono nati i vari: orti botanici, giardini dei semplici, erbari o le piantagioni in pieno campo, soprattutto nel tempo in cui anche le industrie farmaceutiche ed alimentari hanno manifestato un interesse per la materia.
Le piante, tuttavia, oltre che a venirci incontro nei momenti particolari del bisogno, quotidianamente ci aiutano per il nostro sostentamento fisico corporale attraverso la nutrizione sia allo stato naturale o mediante la preparazione di cibi come piatti vari, conserve, liquori e non ultimo anche per fini di cosmesi visto che la buona salute di una persona si vede prima di ogni cosa dal suo aspetto esteriore.
La pratica di preparazione di alcuni prodotti derivati dalle piante è stata sempre pratica diffusa in conventi e monasteri di ogni congregazione religiosa, motivo per il quale anche nel convento dei Cappuccini di Francavilla si è perpetrata nel tempo questa tradizione che ancora oggi resiste mediante la preparazione di piccoli prodotti come marmellate, sapone, tisane, essenze ecc.ecc., che alla buona stagione vengono realizzate con le piante coltivate nell’Herbarium o nel giardino dei semplici del convento. 
Queste pagine sono state tratte dal corposo libro di 350 pagine, scritto da Salvatore Maugeri dal titolo: “ I segreti delle piante e della cucina dei conventi”, dove egli svela le ricette , i metodi e i modi di realizzazione di alcuni prodotti realizzati con le erbe e le piante coltivate in convento.


Proprietà curative degli olii essenziali

Nobile pianta del Mirto che stai in questo luogo scosceso ed irto, di te ne farò un liquor di certo.

IL MANTO PIENO DI SPINE, MA IL CORPO DOLCE E FINE A CHI MI SPOGLIA TOGLIERÒ OGNI VOGLIA

Con il vermiglio melograno farò un miscuglio strano e lo darò al malo e al sano.

E tu pianta del gelso che non hai dire falso di te farò un liquore eccelso.

Pianta del Nobile Lauro con il vestito verde scuro di te ne farò un elisir sicuro.

Tu gentil Melacotogna che sei regina di questa campagna di te mi ricorderò per la bisogna.

La rossa Piracantha col suo vestito a tutti incanta poiché di bontà ne ha tanta.

Fra macchie e cespugli ce ne sono tante col nome di altre piante che io lodo le loro virtù in ogni istante.

PROFUMI, COSMESI ED OLI ESSENZIALI

LIQUORI, CONFETTURE, SPEZIE E CANDITI

LA CUCINA DEL CONVENTO

I LIBRI DEL CONVENTO

 

Come dice lo slogan del convento:

 

Venite e non vi pentirete. Parola di Frate!

 

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